venerdì 8 giugno 2012

Sentiero Viel del Pan, un’escursione facile che vi porterete nel cuore!

di Rosengarten


Vi propongo di seguito una delle escursioni più note delle Dolomiti Orientali, molto frequentata poiché, pur essendo alla portata di tutti, si svolge su un percorso affascinante, sempre in quota e soleggiato e soprattutto al cospetto della Regina delle Dolomiti (scoprirete più avanti di cosa sto parlando…).
Siamo nel Gruppo del Sella, nella parte alta della Val di Fassa, una delle valli più conosciute della comunità Ladina. Il nome del sentiero, che già di per sé incuriosisce, rievoca i tempi quando i traffici, non sempre legali, tra valli adiacenti avvenivano grazie ad impervi sentieri.
Il Viel del Pan costituisce la quarta tappa dell’ Alta Via n.2 delle Dolomiti (la Via delle Leggende) e qui viene proposto nella direzione da Passo Pordoi (m. 2239) verso Passo Fedaia (m. 2057), percorrendo il sentiero 601 (a dispetto di mezzi decisamente moderni, quali navigatori satellitari e simili, munitevi ovviamente di una buona Carta Topografica per escursionisti, scala 1:25.000).


 Se avete qualche amico che possa recuperarvi a fine escursione, lasciate senz’altro l’auto a Passo Pordoi ed incamminatevi di buona lena lungo il sentiero 601. In alternativa vi consiglio di partire da Canazei, usando mezzi meccanici di risalita (telecabina e funivia) fino al Rifugio Belvedere (m. 2.238) che si trova a non più di mezz’ora dal Passo Pordoi.
Qualunque sia la strada da voi scelta, arrivati al Rifugio Belvedere, da qui inizia il vostro sentiero, che vi permetterà di attraversare, con un percorso piacevolmente ondulato, il versante sud del Monte Cappello e del Belvedere, rimanendo sempre ad una quota di circa 2.400 metri.
La vostra vista sarà subito catturata dalla maestosità della Marmolada, la montagna più alta delle Dolomiti (m. 3.342). Noterete anche, proprio ai piedi dell’imponente montagna, un bel laghetto che costituirà il punto di arrivo della vostra escursione; si tratta del lago artificiale di Fedaia, proprio vicino all’omonimo passo.

Prendetevela con calma, dal momento che l’escursione durerà al massimo un paio d’ore e approfittate per ammirare il paesaggio e scattare indimenticabili foto. Il sentiero attraversa un pendio erboso e non sarà raro vedere fra i ciuffi erbosi o sulla roccia,  qualche stella alpina.
A circa metà sentiero, troverete il Rifugio Viel del Pan (m. 2.432) che vi inviterà ad una piacevole sosta. Proseguite fino a trovarvi sopra il lago, ed iniziate la discesa con attenzione; il sentiero si fa scosceso, anche se mai difficile. Alla fine vi troverete in prossimità della diga, dove ci sono alcuni rifugi, quale ad esempio il Rifugio Ettore Castiglioni. Se avete tempo, potete anche prendere la cabinovia che vi porta a Pian dei Fiacconi (m. 2.700), in prossimità del ghiacciao. Purtroppo il clima degli ultimi anni ha fatto ritirare molto il ghiacciaio che, qualche decennio fa, iniziava nella zona d’arrivo della cabinovia. Forse incontrerete escursionisti esperti e rocciatori che hanno attraversato il ghiacciaio, di ritorno dalla vetta, oppure che si incamminano verso la Forcella della Marmolada, punto di partenza di un’ardita e famosa ferrata… chissà, forse un giorno potrete essere anche voi come loro!
È ormai tempo di pensare al ritorno.
Portatevi sulla statale nei pressi del Rifugio Castiglioni, con l’obiettivo di rientare a Canazei. Potete aspettare l’autobus di linea o chiedere un passaggio, dal momento che esiste ancora, in montagna, una certa solidarietà (o compassione?) verso gli escursionisti stremati. Chi invece ha ancora “birra in corpo”, prenda in considerazione il ritorno a piedi, lungo il sentiero Italia (n. 605), che scende appunto verso Canazei (m.1.440). Costeggerete la parte alta del torrente Avisio, che percorre tutta la Val di Fassa ed oltre, lungo la Val di Fiemme, fino all’Adige. Passerete sotto il Gran Vernel (m. 3.210), che fa da contraltare alla Marmolada e che vide le gesta di Toni Valeruz che, pioniere in questo tipo di avventura, ne scalava la vetta, scendendo poi con gli sci.
Finalmente arriverete ad Alba e poco dopo a Canazei, ove sicuramente troverete “onesta ricompensa” alla vostra fatica.



Disclaimer: gli itinerari descritti sono frutto di esperienze personali  e possono aver subito variazioni anche radicali nel tempo. La difficoltà degli itinerari è basata su valutazioni personali e quindi non può essere ritenuta universalmente valida; la frequentazione della montagna, i percorsi segnalati e ogni altra indicazione presente in questi post presuppongono la necessaria preparazione, esperienza e buona forma fisica. L'autore pertanto non può in alcun modo essere ritenuto responsabile in caso di incidenti o problemi di qualsivoglia tipo.

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