venerdì 9 novembre 2012

L’Alpe di Siusi, fra il parco naturale dello Sciliar, il Catinaccio e il Sassolungo

di Rosengarten


L’Alpe di Siusi è probabilmente una delle zone più conosciute ed apprezzate delle Dolomiti, per la validissima offerta turistica, sia estiva che invernale. Reclamizzata, forse con poca fantasia, come l’altopiano più vasto d’Europa, debbo riconoscere che presenta un notevole richiamo per un turista: alberghi con numerose stelle, corredati da centri benessere e ristoranti gourmet, naturalmente indispensabili per ritemprarsi dalle faticose imprese sciistiche o dalle scarpinate; abbronzatura assicurata, in qualsiasi stagione, per di più presa in un anfiteatro naturale, con vista mozzafiato sul Massiccio dello Sciliar, e sui gruppi del Catinaccio e del Sassolungo.
E per concludere, una location magnifica, con il vasto altopiano sospeso, come un giardino pensile di duemila metri di altitudine, sulla Val Gardena e sugli incantevoli paesini di Siusi e Castelrotto.   
Ma naturalmente, a noi amanti del trekking, tutti questi aspetti non interesseranno affatto e come disse il sommo Dante: “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”.Saremo invece più interessati a un’affidabile rete di sentieri ben tracciati, ad accoglienti e sicuri rifugi alpini e naturalmente a montagne e natura, da camminare e da vivere. Ebbene, l’Alpe di Siusi, da questo punto di vista, non vi deluderà.
Scegliendo fra le innumerevoli possibilità escursionistiche, questa volta vorrei rivolgermi alle famiglie con bambini, proponendo un piccolo trekking con percorso ad anello.
Scegliete come base di partenza (e di arrivo) il Rifugio Passo Sella (m. 2.160) vicino all’omonimo passo. Salite al Rifugio Friedrich August (m. 2.398), dal quale parte l’omonimo sentiero, che con facili saliscendi lascerà il gruppo del Sassolungo sulla vostra destra.
La meta che potrete raggiungere senza troppo affatticare la vostra famiglia sarà il comodo e ben posizionato Rifugio Alpe di Tires (m. 2.440).
Dopo una buona dormita, l’indomani partite all’esplorazione dell’Alpe, e godetevi un’intera giornata all’aria aperta. Ad esempio, salite alla Forcella Denti di Terrarossa (m. 2.499) per poi scendere verso il Parco Naturale dello Sciliar; qui potrete scegliere fra diverse opportunità (malghe, rifugi) per gustare appetitosi piatti montanari. Il ritorno alla vostra base di partenza, per una seconda notte, potrà avvenire percorrendo il sentiero n.7 che passa per il Rifugio Molignon (m. 2.054). 
La mattina che deciderete di rientrare al Rifugio Passo Sella, fra varie possibilità, vi consiglio di percorrere in discesa la bellissima Val Duron, che vi condurrà in un paio d’ore a Campitello di Fassa, da dove una funivia vi porterà a Col Rodella (m. 2.484), noto come punto panoramico dal quale partono in volo numerosi amanti del deltaplano e del parapendio. Consiglio anche a voi di fermarvi ad osservare e a rilassarvi, cercando di allungare la bellissima avventura che da alcuni giorni state vivendo; quando ripartirete, il Rifugio Passo Sella sarà proprio sotto di voi, a soli dieci minuti. 
Naturalmente, l’Alpe di Siusi offre tante altre possibilità, anche per l’escursionista in cerca di qualche ferrata o di qualche via normale.
Dal Rifugio Alpe di Tires potete raggiungere, scegliendo fra più percorsi di varia difficoltà e con al massimo 4 ore di escursione, il Rifugio Bolzano che si trova a 2.457 metri sul Massiccio dello Sciliar. Il rifugio fu costruito dalla sezione di Bolzano del D.Ö.A.V. (Deutschen und Österreichischer Alpenvereins) ed è veramente storico, essendo il terzo più antico rifugio delle Dolomiti, dopo quelli delle Tre Cime di Lavaredo e del Monte Nuvolao.
Non mancate dunque di visitarlo e dopo esservi rifocillati, salite in circa 20 minuti sulla cima del Monte Pez (m. 2.564) da dove si gode un meraviglioso e vasto panorama: verso nord la Val Gardena e le Odle, dalle caratteristiche guglie svettanti verso il cielo. Al di là delle Odle, immaginatevi la valle dove è nato Reinhold Messner, la Val di Funes con Santa Maddalena ed altri fiabeschi villaggi, immersi in una natura abbagliante di verde e di silenzio.


Girando lo sguardo verso est, vedrete in sequenza il gruppo del Sassolungo (in primo piano) con dietro il Sella e poi la Marmolada con il suo ghiacciaio. Aiutatevi con una cartina e scoprirete tante altre cime, altrettanto famose. 
Dal Rifugio Sasso Piatto (m. 2.300), in circa due ore, è possibile invece salire sulla cima del monte omonimo (m. 2.958). Il percorso è facile, in quanto si svolge sulla parete Est, che non presenta difficoltà alpinistiche, ma un percorso su rocce detritiche con inclinazione massima sui 40 gradi.
Poco prima della vetta, si incontra il classico percorso della Ferrata Oskar Schuster, che parte dal Rifugio Vicenza (m. 2.253) situato in un vallone all’interno del Gruppo del Sassolungo. Il Rifugio Vicenza può anche essere raggiunto dalla Forcella Toni Demetz (m. 2.684), fra l’imponente Sassolungo (m. 3.181) e Le Cinque Dita (m. 2.996). Potrete salire alla forcella con impianto a fune dal Rifugio Passo Sella, prima menzionato.
Il Rifugio Vicenza può anche essere inserito in un percorso giornaliero, i cui i sentieri permettono un interessante e panoramico periplo dell’intero gruppo del Sassolungo, con partenza ed arrivo da Passo Sella.
Infine, tanto per essere alla moda, potete anche concepire un concatenamento fra lo Sciliar ed il Catinaccio. Partendo dal Rifugio Bergamo, e seguendo dapprima il sentiero n. 3a e poi il n. 554,  in poco più di un’ora si guadagna il Passo Principe (m. 2.599) che rappresenta il valico fra i due gruppi. In prossimità del passo, troverete l’omonimo rifugio, che può essere usato come base d’appoggio per la salita al Catinaccio d’Antermoia (m. 3.002). Dal Rifugio Passo Principe alla vetta sono circa due ore, percorrendo la via Ferrata Ovest, classificata come facile.
In alternativa alla ferrata, è possibile raggiungere il Rifugio d’Antermoia (m. 2.497), per il sentiero n. 584 che costeggia un incantevole laghetto alpino.

Dal Rifugio d’Antermoia, per il Passo Lausa (m. 2.700) ed il Passo delle Scalette (m. 2.348, facile ferrata) sarà possibile arrivare, in non più di un paio d’ore, al Rifugio Gardeccia, per il quale vi rimando ad un mio precedente articolo.
Spero a questo punto di avervi fatto nascere qualche stimolante idea per le vostre vacanze e se ciò non fosse accaduto, fidatevi ugualmente: una volta giunti sull’Alpe di Siusi sarà la bellezza del luogo a guidarvi.

2 commenti:

Stefano S. ha detto...

Da anni ho scoperto l'Alto Adige come meta estiva per ritemprare il corpo e lo spirito dopo un anno di "corse" tra impegni lavorativi e figli piccoli. Negli articoli di Rosengarten ritrovo la suggestione di quei luoghi meravigliosi. Faranno parte del bagaglio la prossima estate... Grazie Rosengarten

Pinkafé ha detto...

Grazie a te, Stefano!
L'amore per le Dolomiti, una volta nato, resta nel cuore delle persone per sempre.
Rosengarten

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